Prima di comprendere l’utilizzo della respirazione dovresti comprendere come tu respiri. Inizia a controllare il respiro cercando di capire cosa fai quando inspiri ed espiri. Si gonfia la pancia, si gonfia lo stomaco, si alza il torace, etc. Una volta compreso come si respira, inizierai ad allenare quella parte che non utilizzi.
Come faccio se non so come si respira ?
Hai ragione te lo spiego subito!
La nostra respirazione in età infantile è completa e si modifica con il tempo a seconda del modo in cui ci strutturiamo caratterialmente, quindi è legata alle esperienze di vita . Avete mai visto respirare un bambino appena nato? Beh, provate ad osservarlo per capire come respira. Noterete che tutto il corpo dal torace fino alla parte bassa del pancino si allarga .
Immaginiamo di essere un palloncino e questo palloncino è posizionato dal torace fino alla parte bassa della pancia, quando respiriamo, sia la parte davanti che quella dietro il corpo si allargano ( se fai un colpo di tosse mettendo le mani capirai dove questo avviene). Ovviamente grazie al diaframma che si attiva in ispirazione e scende, come una siringa, farà si che l’aria entri dentro i polmoni attivando tutto il processo di respirazione. Nello specifico le coste allargandosi porteranno con se anche le scapole ad allargarsi ed in aiuto di questo processo nella parte bassa ci sarà l’allargamento della zona esterna all’altezza dello stomaco, dei muscoli lombari e dei muscoli obliqui dell’ addome.
Franco Fussi dice: “Come tutto l’equilibrio in natura è il gioco degli opposti, anche la gestione della respirazione nel canto si basa sul rapporto tra le esigenze di controllo della pressione dell’aria che attraversa (e mette in vibrazione) le corde vocali, che va calibrata in modo da “economizzare” il fiato in base alle necessità della frase musicale, e le esigenze del mantenimento della colonna d’aria sufficiente a tali necessità. In altre parole è il rapporto tra quelle che nella didattica si definirebbero le componenti di “appoggio” del fiato e quelle di “sostegno”.
Una volta inspirato infatti per ottenere una corretta emissione del suono è importante saper controllare il flusso d’aria che si espelle, ovviamente, per fare ciò, è indispensabile il controllo del diaframma, che deve essere mantenuto verso il basso e deve essere allargato in quanto in espirazione il diaframma è passivo e senza il controllo dei muscoli, risalirebbe velocemente, facendo fuoriuscire velocemente l’aria che invece deve essere gestita.
Per allargare il diaframma è indispensabile l’azione di muscoli intercostali esterni che mantengono ampio il suo perimetro ( immaginate una pizza che man mano viene distesa) , e che controllano la sua risalita, facendo sì l’emissione dell’aria venga gestita a seconda del tipo di suono emesso sia rispetto all’altezza ((piani, forti, acuti, gravi etc..) che ai colori della voce (twang belting ecc). Il controllo della risalita del diaframma viene definito “sostegno diaframmatico”. Avviene facendo rientrare la “fontanella gastrica”, cioè la zona addominale corrispondente allo stomaco con l’aiuto del muscolo retto.
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